Si sono da poco concluse le attività che la Ludoteca Scientifica pisana ha svolto per ben due settimane presso il liceo statale “Salutati” con l’allestimento di un vero e proprio laboratorio presso l’Aula Magna dell’istituto montecatinese. L’obiettivo era la diffusione della cultura scientifica, secondo quanto previsto dal bando del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 369 del giugno 2012, e possiamo dire con orgoglio che tale missione è stata compiuta! Il bando prevedeva la concessione di contributi agli Istituti in base alla legge 6 del 10 gennaio del 2000; il “Salutati” ha partecipato con il progetto “Percorsi di Scienza alle Terme di Montecatini”, elaborato dalla professoressa Maria Carmela Foti in collaborazione con l’Università di Pisa e Firenze. La lusinghiera lettera con la quale il Ministero ha accompagnato la concessione del finanziamento per questa attività ha reso oltremodo orgogliosi sia la dirigente scolastica, professoressa Morena Fini, che i docenti del Liceo che con entusiasmo hanno messo in campo tutti gli sforzi necessari per realizzare le attività previste. Gli studenti coinvolti hanno superato il migliaio, fra le classi del liceo, che hanno partecipato nella loro totalità, e quelle delle scuole medie del territorio che hanno risposto con entusiasmo all’invito. I laboratori e gli stage, resi possibili grazie all’impegno ed alla disponibilità delle professoresse Foti, Abati, Moscani, Ferretti, Migliorini, nonché dei ricercatori Luca Occhipinti e Giorgio Cavallo, hanno condotto i ragazzi nella costruzione del “paradosso meccanico”, giocattolo scientifico con il quale sono verificabili alcune leggi della statica. Gli insegnanti e gli esperti intervenuti hanno catturato l’attenzione dei ragazzi con dei giochi che però, senza l’aiuto della fisica, non potrebbero certo funzionare.
I ragazzi stessi ci hanno raccontato così questa loro esperienza e cogliamo l’occasione per ringraziare vivamente Aurora Verrilli (I A Sc), che si è prodigata per effettuare le varie interviste:
Pietro Leone (II B Sc): “Il progetto della Ludoteca Scientifica offertoci dal dipartimento di Fisica “E. Fermi” dell’università di Pisa ha soddisfatto pienamente quelle che erano le mie aspettative, in quanto sono stati attuati esperimenti non eccessivamente complessi, ma utili ai fini di una sensibilizzazione alla fisica. Tutti gli esperimenti sono stati interessanti non solo da un punto di vista meramente teorico, ma anche per le loro potenzialità applicative. E’ stata, a tal proposito, particolarmente interessante la serie di esperimenti riguardante la luce, in particolare, l’utilizzo di filtri che ostacolavano l’onda luminosa o evidenziavano la presenza di tensione all’interno di alcuni oggetti di plastica. Mi è stato chiesto se questo progetto influenzerà le mie dopo il Liceo… Per quanto mi riguarda, ho in mente una ben precisa carriera di studi in cui cimentarmi in futuro: ho già deciso da tempo di iscrivermi alla facoltà di Fisica, a prescindere dal progetto proposto, che si è rivelato semplicemente un mezzo di conferma delle mie idee. I ricercatori che si sono occupati del progetto mi sono parsi molto professionali e certamente capaci di esporre argomenti, talvolta anche complessi, in modo lineare e coinvolgente. Si è trattato, a mio parere, di un progetto pienamente riuscito nel suo intento di far conoscere le applicazioni di una materia tanto complessa quanto appassionante come la fisica.”
Marco Monti (I A Sc): “La Ludoteca Scientifica è stata un modo per imparare da ricercatori universitari alcune leggi di chimica o fisica attraverso degli esperimenti che mi hanno permesso anche di divertirmi. Aldi là dell’impostazione scientifica grandemente professionale, gli esperti sono riusciti a trasmetterci la loro volontà di aiutarci a conoscere.”
Irene Quiliconi (II B Sc): “A dire il vero, quando ci hanno parlato inizialmente del progetto, non sapevo cosa aspettarmi, ma poi sono rimasta davvero entusiasta dell’esperienza. L’esperimento che mi ha colpito maggiormente è stato quello che spiegava la tecnica della visione in 3D: ci hanno spiegato che i nostri occhi vedono cose diverse ma che il nostro cervello le rielabora. I ricercatori intervenuti hanno saputo metterci a nostro agio anche tramite l’uso di un linguaggio semplice, sebbene gli argomenti non fossero certo banali.”
Elisa Natali (I A Sc): “L’esperienza è stata senza dubbio interessante perché piena di esperimenti, tra i quali ricordo quello degli specchi: tramite posizioni precise, essi davano l’idea che l’oggetto fosse realmente posizionato al di sopra di quelli stessi, laddove, invece, era semplicemente riflesso. Sorprendente! I docenti sono stati capaci di interagire con noi e con gli alunni delle scuole medie con semplicità ed efficacia, anche se gli argomenti trattati erano difficili. Per me è stato interessante il fatto di interagire con esperti e ragazzi di altre classi. L’aspetto più positivo? La praticità di toccare con mano gli insegnamenti della fisica.”
Leonardo Palla (V A Sc): “Sapevo a cosa andavamo incontro allorché ci hanno presentato il progetto, ma sono stato comunque colpito da alcuni esperimenti, come quello delle bottiglie di acqua unite alle estremità superiori: girandole si creavano dei vortici… quello che ho imparato in questi anni di liceo, e che questa esperienza mi ha confermato, è che le leggi della fisica permeano la nostra quotidianità.”
Lorenzo Fabiani (II A Sc): “L’esperimento delle bobine di tesla in miniatura e le illusioni ottiche? Stupefacenti! L’energia elettrica si generava girando una manopola dietro questo macchinario che produceva piccolissimi lampi i quali andavano da un paletto all' altro.”
Lucrezia Rossi (I A Sc): Inizialmente pensavo che sarebbe stata un’esperienza noiosa e banale, invece mi sono dovuta ricredere: l’applicazione della fisica in modo, per così dire, stravagante, è stata molto stimolante! Mi è piaciuto l’esperimento deli vortici causati dalle bottiglie, banalità che spiega principi difficilissimi. Gli esperti sono stati disponibili e capaci di suscitare in noi curiosità e di stimolare domande, con un approccio diretto alla materia.”
Cristiano Giacomelli (II B Sc): “La cosa della ludoteca che mi ha colpito di più è stato quando abbiamo messo dei granellini su un piano quadrato e con un archetto abbiamo iniziato a produrre note musicali facendolo vibrare a contatto col piano e a seconda della nota i granellini formavano varie forme. Magia? No, scienza!”
Margherita Rossi (I A Sc): “È stata veramente una bella esperienza, che ha risposto ai nostri "perché" quotidiani. Con semplici esperimenti i ricercatori della ludoteca pisana sono riusciti a suscitare in noi un sincero interesse per la scienza e per la fisica, facendoci apprezzare sempre più queste discipline.”
Clarissa Mazzei (I A Sc): “Quando mi hanno parlato del laboratorio per la prima volta, ho pensato ad un approfondimento di argomenti di studio; invece ho constatato piacevolmente che sono stati presentati temi per me del tutto nuovi. Tra gli esperimenti ricordo quello della fionda che con sostanze particolari gettava colore, rendendo l’aria particolarissima. Bello infine poter partecipare attivamente agli esperimenti!”
Giuseppe Badolato (II B): “Sono rimasto colpito dai vari esperimenti che ci hanno fatto vedere e dall'interesse che ciò ha suscitato in tutti i miei compagni, cosa che mi ha sorpreso molto, laddove difficilmente ci stupiamo. Sinceramente il progetto non ha influenzato le mie scelte future universitarie, ma è stato molto divertente e lo rifarei ancora.”
(Lorena Rocchi)
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