Il liceo “Coluccio Salutati” di Montecatini Terme, in collaborazione con l’Associazione artistica “Italian Studios” di Pistoia, organizza da anni dei corsi di recitazione, canto e musica che rientrano nelle attività EdA (Educazione degli Adulti) promosse dalla Provincia di Pistoia. I docenti che prestano in tali corsi la loro professionalità e vasta esperienza sono l’attore e regista Alessandro Mollo, il cantante Daniele Narducci ed il maestro Fernando La Vigna. Ogni anno vengono organizzati degli stage per gli iscritti al corso e quest’anno è intervenuto un artista di fama internazionale del calibro di Daniele Carta Mantiglia, celebre per aver rivestito il ruolo di Romeo in “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante, il ruolo di John Darling in “Peter Pan il Musical” di Edoardo Bennato ed il ruolo di Dioniso nelle “Baccanti” di Euripide nel teatro greco di Siracusa. Dopo numerose esperienze artistiche, quali la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “I Raccomandati” accompagnato da Giampiero Ingrassia, il concerto di Edoardo Bennato “Tributo a Peter Pan” e, successivamente, il concerto “Cocciante canta Cocciante” all’Arena di Verona e dopo un impegno cinematografico sotto la regia di Marco Risi, Daniele Carta Mantiglia è attualmente impegnato, presso il teatro Mogador di Parigi, come protagonista nel musical “Le bal des Vampires”, diretto dal premio Oscar Roman Polanski. La nostra scuola ha avuto l’onore di ospitare questo famoso attore e cantante e di godere non solo della sua esibizione canora, ma di una lezione di ben tre ore per tutti gli iscritti ai corsi di recitazione-canto-musica.
L’ospite ha trasmesso ai ragazzi e agli adulti presenti non solo tanti insegnamenti per poter affrontare il lavoro di attore e cantante, ma ha donato loro anche delle vere e proprie perle di saggezza, sottolineando l’importanza di una buona formazione; ha insistito molto su quanto le lingue straniere siano indispensabili, così come la conoscenza della filosofia e della letteratura. I presenti sono rimasti molto colpiti dalla spontaneità e dall’umiltà con cui l’artista ha risposto alle tante domande, raccontandosi nelle sue emozioni e nel suo percorso di vita, intenso per quanto egli abbia solo 23 anni. In una carriera iniziata a soli 14 anni, allorché è entrato nel cast dell’Opera Popolare di “Giulietta e Romeo” di Cocciante, vedendo realizzarsi il sogno di quando ammirava il maestro in “Notre Dame de Paris”, egli ha trasferito tutto l’entusiasmo con cui già a tre anni faceva propedeutica alla musica, per poi passare, a sei anni, allo studio del pianoforte e, successivamente, allo studio di canto, recitazione e danza secondo lo stile di Broadway. Da un mese all’altro si è trovato catapultato dalla parte dello spettatore a quella del protagonista ed ha visto trasformarsi in una professione quello che dai suoi genitori, sempre vicini a sostenerlo, aveva ricevuto come un bellissimo hobby. Ad accoglierlo c’era un cast di ben 35 elementi, che sono diventati allora la seconda famiglia di un Daniele ancora incredulo e forse un po’ inconsapevole. Inutile negare che tale lavoro abbia comportato e comporti dei sacrifici, con prove dalle 9 alle 24, con un’autostima talvolta messa alla prova, con un ripartire ogni volta davanti ad un nuovo provino e – perché no?- con una buona dose di perfezionismo che fa pretendere molto da se stessi. A chi gli ha chiesto del suo rapporto con la scuola, Daniele ha raccontato quanto fossero chiare sin da subito le “regole” presentategli dalla famiglia: si va avanti se porti a termine gli studi! E così è stato, anche con tutte le difficoltà dovute a lezioni via Skype, per affrontare un Esame di Stato con ottimi risultati, nonostante la forzata assenza di mesi. Ottimo il rapporto con alcuni professori che non lo hanno ostacolato, ma piuttosto supportato. E’ stato bello vedere come quello che ieri sera è diventato per un po’ il “nostro Daniele” si ricordasse ancora tutti gli argomenti della sua tesina di esame, che verteva sul tema della follia. Un bellissimo esempio per molti di noi.
Ovviamente la curiosità si è poi concentrata sui suoi maestri e sui grandi geni con cui egli ha collaborato, sia nel mondo lavorativo che negli studi presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, ed anche in questo caso ci ha donato parole in cui si avvertivano la stima e la riconoscenza per coloro che lo hanno aiutato a crescere artisticamente e non solo, con le loro stravaganze e i loro modi talora bruschi, ma illuminanti, in una fiducia e stima spesso reciproca.
Dovessimo citare una delle frasi più belle che ieri ha pronunciato, potremmo ricordare il suo invito a mettersi sempre nei panni dell’altro in qualsiasi rapporto dobbiamo instaurare, perché il chiedersi cosa ci sia dall’altra parte ci permette sempre di crescere e maturare.
(Lorena Rocchi)