Il liceo “Coluccio Salutati” è stato uno degli istituti superiori d’Italia in cui si è tenuto uno dei cento incontri organizzati dalla casa editrice Zanichelli.
Il giorno 2 dicembre 2016 si è tenuta in Aula gamma una conferenza alla quale hanno partecipato tutti gli studenti delle classi quinte di indirizzo scientifico.
Protagonista dell’incontro è stato il professore Luigi Ricciardiello, medico-ricercatore dell’Università di Bologna, specializzato in gastroenterologia e prevenzione del cancro al colon. Il professore ha affrontato un tema importantissimo e sfortunatamente molto diffuso: “Obesità e tumori. L’importanza dell’alimentazione.”
Innanzitutto ha illustrato e spiegato in modo semplice e chiaro come si forma un tumore, le sue fasi di crescita, analizzando poi nello specifico il caso del tumore al colon, uno dei più diffusi al mondo. Nella maggior parte dei casi questo tipo di tumore può comparire dai quaranta ai sessanta anni di età, ma molto dipende dallo stile di vita che si conduce negli anni precedenti alla fascia di età a rischio.
E’ possibile che tutto ciò che mangiamo, beviamo, come anche le attività che svolgiamo nella nostra vita possano incidere fino a questo punto sulla nostra salute? Il professor Ricciardiello risponde di sì, elencando ai ragazzi i fattori principali che causano il tumore. Questi fattori sono il fumo, l’alcol e l’assunzione esagerata di carne rossa. Facili da dedurre sono invece gli alimenti che fungono da “scudo” per il nostro organismo: frutta, verdura e pesce ricco di Omega 3.
Può sorgere spontaneo chiederci quale sia la dieta migliore che possa soddisfare i nostri palati e allo stesso tempo tenerci in forma. Il professor Ricciardiello ha risposto ai ragazzi utilizzando due semplici parole: dieta mediterranea. E’ proprio questa dieta, riconosciuta dall’Unesco nel 2010 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, ad essere l’unica a contenere tutti quegli alimenti che possiedono sostanze tali da soddisfare in modo ottimale i bisogni del nostro organismo e a proteggerlo da agenti estranei e pericolosi. Si passa dalla carne bianca, al pesce, dai legumi alla frutta e verdura, dai cereali all’olio extra vergine di oliva, dalle uova e dai formaggi a un bel bicchiere di vino. Tutto è ammesso, infatti, ma nel giusto equilibrio. Non basta però una giusta alimentazione a limitare la comparsa di un qualsiasi tumore, fondamentale è anche l’attività fisica. Proprio a questo proposito il professore ha introdotto una patologia che può nascere non solo dalla scorretta alimentazione, ma anche dalla sedentarietà: l’obesità.
La nuova era tecnologica rischia di tenerci incollati ai nostri smartphone, dato che videogiochi e computer sono all’ordine del giorno. Molti bambini passano intere giornate alla televisione, invece di uscire e giocare all’aria aperta o anziché praticare uno sport. Il professore ha raccontato ai ragazzi la sua lunga esperienza lavorativa in America, fra San Diego, in California, e Dallas, in Texas. Proprio in America, dove regnano i fast food, vi è il più alto tasso di obesità. Questa patologia è aumentata in modo incredibile tra il 1980 e il 2008 tanto da contare nel mondo 1,8 miliardi di obesi.
Il professore ha invitato tutti i ragazzi a modificare il proprio stile di vita, qualora esso fosse scorretto. E’ proprio nell’agire sul nostro stile di vita che consiste la prevenzione primaria al tumore al colon, ma anche ad altri tumori. Un altro importantissimo tipo di prevenzione è quella secondaria, che consiste nell’eseguire esami ben precisi, identificando le lesioni in fase precoce, nel caso in cui il paziente risulti positivo ai test. E’ stato ben spiegato che non sempre si può prevenire il tumore, poiché vi sono casi in cui questo è determinato da un fattore genetico che può comparire nei membri di una stessa famiglia. Grazie ai progressi della ricerca, sono state introdotte nuove cure più efficaci, ma la strada è ancora molto lunga.
Il messaggio finale che il professor Ricciardiello ha voluto trasmettere è che molto dipende da noi e che, se è possibile cambiare e migliorare la nostra vita, non ci resta che impegnarci e farlo nel miglior modo possibile, aiutando il nostro corpo. L’incontro si è così concluso e i ragazzi hanno avuto la possibilità di fare domande al professore e togliersi qualche curiosità.
(Marisa El Betty e Lorena Rocchi)