Il 27 settembre 2017, nell’ambito del Festival della Salute, è giunto nella cittadina di Montecatini Marco Cavallo, un enorme cavallo di cartapesta testimone di una svolta epocale nella storia del diritto alla cittadinanza, ovvero la riforma psichiatrica del ’78: ad accoglierlo c’erano i nostri studenti delle classi quarte dell’indirizzo economico-sociale.
L’ormai celebre Cavallo Azzurro, uscito dalle mura del manicomio di San Giovanni a Trieste nel 1973, viaggia da allora in tutta Europa a portare la testimonianza della libertà riconquistata dagli internati con la legge 180.
Realizzato da Dino Tinta, un paziente del sopracitato manicomio triestino, e riempito nella pancia con fogli che raccontavano i desideri e le storie degli internati, il cavallo è passato il 25 febbraio 1973 dal muro di cinta del manicomio abbattuto con una panchina da Franco Basaglia, per essere seguito da un nutrito corteo di ricoverati (circa 600) e, in seguito, da una folla sempre più numerosa di triestini
Da quel giorno è iniziata un’avventura fatta di spettacoli, poesie, incontri e, in particolare, di viaggi attraverso gli ospedali psichiatrici giudiziari italiani o i dipartimenti di salute mentale, a dire che il manicomio annienta le persone e che, anche una volta chiuso, può tornare sotto mentite spoglie.
Tra le tappe ricordiamo quella al Quirinale, dove Marco Cavallo è stato insignito, per i meriti acquisiti sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, della medaglia della presidenza della Repubblica dall’allora presidente Napolitano.
Nella cittadina termale il cavallo di cartapesta dal colore azzurro ha ricevuto l’accoglienza anche dei nostri ragazzi, che hanno avuto modo di meditare anche su questo tema tanto delicato quanto utile alla loro crescita e maturazione.
(Lorena Rocchi)
