Il latino raccontato dal professor Carfagni al liceo scientifico Salutati

Posted by on 16 Novembre 2017

Nella mattina del 17 novembre, presso l’aula Gamma del liceo “Coluccio Salutati” di Montecatini Terme, il professor Carfagni, fondatore di Schola Latina (www.scholalatina.it), docente esperto del cosiddetto metodo Ǿrberg per l’insegnamento della lingua latina e autore di molti libri ed eserciziari sul metodo, ha incontrato gli alunni del biennio dello scientifico tradizionale ed ha subito posto loro la domanda “Secondo voi il latino è utile?”.

I ragazzi hanno dato risposte diversificate: da una parte i sostenitori di questa lingua, definita comunemente “morta”, hanno motivato la loro risposta con argomentazioni che variavano dall’imparare meglio l’italiano all’argomentare in modo più consapevole, dall’altra i detrattori del latino hanno addotto motivazioni di difficoltà nell’apprendimento, di lontananza temporale rispetto a quella cultura, di fatica nello studio.

Il relatore ha portato la platea a riflettere sull’azione compiuta da colui da cui deriva il nome dell’istituto montecatinese, Coluccio Salutati, il quale recuperò l’uso del latino nell’Umanesimo per diffondere un sentire comune, tanto che, parlando di lui, Giangaleazzo Visconti, diceva “Non tam sibi mille Florentinorum equites quam Colucii scripta nocere”, “non lo avevano tanto danneggiato mille cavalieri dei Fiorentini quanto gli scritti di Coluccio,” in quanto lo studioso aveva più forza addirittura di mille cavalieri fiorentini  e proprio grazie alla sua cultura.

Successivamente il professor Carfagni ha chiesto a ragazzi se preferiscono assistere ad una partita o, piuttosto, giocarla e, di fronte ad un unanime “Giocarla!”, ha sostenuto che la stessa cosa vale per il latino, che richiede di essere vissuto e non solo con la memoria, ma con tutti se stessi, in quanto ci restituisce la nostra identità culturale, dato che l’italiano deriva dal latino.

Basta guardarsi intorno e troveremo tracce della cultura latina in monumenti, in musei, in varie iscrizioni, non solo in Italia, ma anche all’estero.

Poco dopo il docente ha provocato i ragazzi, proponendo loro di distruggere il Colosseo per realizzare un bel parcheggio e tutti, inorriditi, hanno iniziato a dire che significherebbe eliminare un pezzo della nostra cultura, della nostra storia.

“E allora perché eliminare il latino, sapendo che sta alla base di quei monumenti, sapendo che si trova nei testi conservati nelle nostre biblioteche, sapendo che ci rivela il messaggio di autori del passato?

Se non c’è consapevolezza, la nostra identità diminuisce!”.

Lo dimostra l’esistenza dell’Unesco, che protegge i beni che sono patrimonio dell’umanità, ovvero che appartengono a tutti noi.

Tratte le prime conclusioni circa la riflessione, il professore ha concesso ai ragazzi cinque minuti di pausa, con il patto che dopo di essa parlassero esclusivamente in latino.

Con qualche interferenza della lingua italiana, il proposito è stato portato avanti: Carfagni ha quindi parlato “latine”con i ragazzi, che si sono difesi bene. “Optimi discipuli sunt!”.

                                                                                                                                                             (Lorena Rocchi)

 

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