Il medico entra in classe
I giovani e la prevenzione: come difendersi dall’ictus
L’A.L.I.CE., Associazione per la lotta contro l’ictus cerebrale, in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione di tale malattia cardiovascolare, ha organizzato lo scorso 15 maggio un incontro con gli studenti di alcune terze e quarte del liceo Salutati. Grazie anche all’iniziativa della professoressa Graziana Malesci e all’impegno ed alla professionalità della professoressa Ida Barone, referente del progetto di Educazione alla Salute presso il liceo montecatinese, è stata data agli alunni la possibilità di assistere ad una lezione utile quanto coinvolgente, che ha visto come relatori di eccezione il dottor Gino Volpi, direttore dell’Unità Operativa di Neurologia presso l’Ospedale S. Iacopo di Pistoia, e la dottoressa Stefania Capecchi, nutrizionista.
Scopo dell’incontro è stato quello di far conoscere ai giovani un fenomeno che è purtroppo scarsamente percepito come emergenza, affinché i ragazzi stessi diventino veicolo di informazione nelle loro famiglie, grazie anche alla loro curiosità ed alla propria capacità comunicativa. L’iniziativa, infatti, nasce dall’esempio dell’esperienza americana, nello specifico del Canada, dove una campagna di sensibilizzazione presso un pubblico giovane, o addirittura giovanissimo, ha sortito risultati sorprendenti, con un innalzamento della percentuale, dal 40% al 50%, dei casi di arrivi tempestivi al pronto soccorso da parte di soggetti colpiti da ictus.
I tempi entro i quali l’ictus può essere curato sono infatti assai ristretti, ovvero entro quattro ore e mezzo dal manifestarsi dei primi sintomi. Ciò è ben chiaro al D.E.U. (Dipartimento Emergenza Urgenze) dell’ospedale pistoiese, ben organizzato a gestire in modo attento e preciso tale tipo di emergenza dall’avviso di codice rosso da parte del 118 all’arrivo in ospedale del paziente, il quale viene subito sottoposto ai vari esami, tra cui la TAC, al fine di somministrare la cura adeguata in base ai diversi casi in cui l’ictus si può presentare. Il professor Volpi ha spiegato le tipologie di terapia richiesta, come la trombolisi venosa, da applicare in caso di ostruzione di un vaso e da evitare in caso di rottura del vaso stesso.
La lezione ha trattato poi le cause di tale malattia, la quale, per quanto colpisca solitamente un’età adulta avanzata, può anche riguardare un 5% di popolazione ictale sotto i cinquant’anni, per motivi che sono stati dettagliatamente presentati, quali la predisposizione genetica, la coagulopatia, le malformazioni cardiache, la dissezione carotidea e l’uso di droghe che aumentano la pressione arteriosa.
A seguire il professore ha mostrato le percentuali allarmanti riguardanti l’ictus cerebrale, che comporta il 20-30% di mortalità, il 40-50% di perdita di autonomia ed il 10% di recidiva entro un anno. La statistica di 200 casi su 100.000 soggetti è ormai un dato epidemiologico a livello mondiale, mentre su Pistoia sono stati registrati 375 casi nel 2013 e già 87 casi nel primo trimestre del 2014, laddove in Italia si parla di 230.000 casi annui. Le donne risultano meno colpite fino all’età della menopausa, allorché la percentuale aumenta anche per la popolazione femminile.
Dopo l’esaustiva trattazione del professor Volpi, gli studenti hanno seguito con attenzione i consigli dati dalla dottoressa Capecchi circa uno stile di vita corretto ed un’alimentazione sana.
I rischi di un’alimentazione sbagliata, infatti, sono l’obesità, il colesterolo, l’aterosclerosi, l’ictus, l’infarto, il diabete e la glicemia. Occorre piuttosto un giusto bilancio energetico fornito da una dieta equilibrata, che preveda un maggiore consumo di pesce azzurro, di frutta e verdura, ma anche di legumi e cereali, basti pensare che un piatto di pasta e fagioli fornisce una pari quantità di proteine di una bistecca. Alla base di un giusto apporto di sostanze sta comunque la varietà, con alcune regole da seguire: poco sale, tanta acqua, uso di erbe aromatiche tra cui la curcuma, dalle proprietà antitumorali, niente fumo attivo o passivo e niente uso di sostanze stupefacenti.
Un consiglio su tutti: recuperare la nostra dieta mediterranea, ottimo strumento di prevenzione di molte malattie e che addirittura vanta di essere rientrata nel 2010 nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Ed allora… diventiamo difensori del nostro cervello!
Mens sana in corpore sano e, vorremmo aggiungere, Corpus sanum in vita sana!
(Lorena Rocchi)