Progetto UNVS, “LA PRATICA SPORTIVA ETICA E LEALE”
Tanti ospiti del mondo dello sport presso il liceo Salutati
3 febbraio 2015, dalle ore 11 alle ore 13, presso l’aula Gamma del liceo “Salutati” di Montecatini Terme:
un evento significativo, organizzato in accordo con l’UNVS (Unione nazionale dei Veterani dello Sport), e rientrante in un progetto sul tema “La pratica sportiva etica e leale” ha coinvolto i nostri studenti in un dibattito molto edificante sul mondo dello sport. Oltre al presidente nazionale dell’UNVS, avvocato Bertoni, al segretario Biagini ed alla presidente provinciale dell’UNVS, professoressa Francesca Bardelli, sono intervenuti la la psicologa dello sport, dottoressa Caterina Del Coro, il giornalista sportivo Gianluca Barni e varie personalità dello sport del calibro dei cestisti Eugenio Capone e Mario Boni, della campionessa pluripremiata Celina Seghi, del calciatore, nonché allenatore, Antonio Cavallo e del calciatore Nicola Pagani.
Il ringraziamento per aver organizzato tale occasione va ovviamente alla professoressa Bardelli, ma anche ai docenti di scienze motorie Mignanelli, Querci e Vannelli, nonché alla preside Morena Fini.
Tuttavia, come sempre, della riuscita di simili giornate il merito più grande è quello degli studenti che, con il loro entusiasmo ed interesse, danno a tutto ciò che viene organizzato un senso in più, che sprona a proseguire sulla strada di progetti che investano su di loro.
Ai ragazzi è stato sottoposto un test sull’allenatore ideale, il quale deve avere alcune caratteristiche di base come la competenza, la capacità comunicativa, la democrazia e l’amicizia (per i ragazzi deve essere un punto di riferimento), la gratificazione e l’autorevolezza. In particolare gli studenti della I A dell’indirizzo sportivo del liceo scientifico hanno raccolto alcuni stralci della conferenza in una sorta di vademecum fatto di frasi per loro significative. Di quanto detto da Capone li ha colpiti il fatto che il campione di basket sostenesse non solo l’importanza di essere alto, ma piuttosto la necessità di essere determinato.
Delle parole di Mario Boni restano tre messaggi: il primo è che quando si è giovani ciò che conta è vincere e non partecipare; il secondo è quello di riflettere su come lo sport amatoriale sia un ambito in cui è più facile costruire amicizie e rapporti di squadra che, ad alti livelli, diventano sempre più difficili; il terzo si può riassumere con l’espressione “avere la serenità di sbagliare”, poiché per diventare forti, bisogna anche perdere.
Da non passare sotto silenzio anche la riflessione di Celina Seghi, che si è soffermata sull’ambiente dello sport come ambiente sano. Del resto lo stesso presidente Bertoni ha definito lo sport come “unico farmaco della vita”. L’invito di Antonio Cavallo è stato quello di fare sempre le cose al massimo, anche quando si ha la consapevolezza di essere più scarsi dell’avversario.
(Lorena Rocchi)