Come forse saprete tutti è ufficialmente cominciato il primo corso in assoluto di
cinema nella nostra scuola, organizzato dal nostro carissimo ed espertissimo in
materia professore di diritto, Nicola Franchi. La prima lezione si è tenuta lo scorso 17
febbraio 2016 e, sebbene i partecipanti non fossero molti, ovvero circa una ventina di
persone, l’esperienza è riuscita benissimo.
Il professore aveva preannunciato che il corso avrebbe riguardato la storia del cinema
fin dai suoi albori e, quindi, dall’invenzione del cinematografo dei famosissimi fratelli
Lumiere in poi.
Il 1895 è considerato l’anno della nascita vera e propria del cinema e furono proprio i
Lumiere che resero pubblica, un anno dopo, la prima proiezione in assoluto, a Parigi:
“L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”. Vi si mostrava, appunto, l'arrivo di un
treno e quindi, come in tutti i cortometraggi dei Lumiere, si ritraeva la semplice
quotidianità delle persone.
È interessante soprattutto il fatto che l’inquadratura non fosse frontale ma angolata.
Questa novità permetteva una grande profondità di campo con una straordinaria
messa a fuoco del treno in questione. I soggetti entravano ed uscivano liberamente
dalla scena, senza un personaggio o un'azione principale.
È molto importante ricordare che a quei tempi erano al massimo 16 i fotogrammi
inseriti in un secondo mentre ai giorni nostri si sono raggiunti i 24 fotogrammi al
secondo. È dovuto proprio a questo il così detto “sfarfallio” presente in tutti i vecchi
film e cortometraggi.
Qualche anno più tardi un francese di nome Georges Melies provò a comprare dai
fratelli Lumiere, il cinematografo. Gli fu negato e tempo dopo Melies riuscì a comprarlo
da un noto fotografo.
La vera novità sta nel fatto che per la volta veniva presentato al pubblico un
cortometraggio a colori. Ma com’è possibile ciò, dato che il primo film a colori nasce
all’incirca negli anni 30? Semplice! Melies aveva cosi tanto tempo a sua disposizione
che si mise a colorare lui stesso tutti i fotogrammi del cortometraggio “Voyage à
travers l'impossible”, che fu anche il primo film di fantascienza in assoluto. Il
cortometraggio dura 20 minuti e in ogni secondo vengono mostrati 16 fotogrammi:
ebbene, lui li colorò tutti quanti!
Melies in seguito fece una scoperta sensazionale che oggi può certo sembrare banale,
ma per quei tempi era una grandissima novità: Mentre era nell’intento di riprendere
una strada molto trafficata, il suo cinematografo si ruppe proprio nel momento in cui
stava passando una carrozza. Melies allora dette qualche colpo alla macchina ed essa
riprese a funzionare proprio quando in mezzo alla strada si trovava un carro funebre.
Quando poi tornò a casa a montare la pellicola, scoprì questa coincidenza ed ecco che
gli venne in mente che forse poteva fare ciò con tutti i suoi cortometraggi, ovvero
combinare più parti nello stesso film. Nacque cosi il montaggio.
Spostiamoci in America negli anni ’20 e ’30 ed ecco due colossi del cinema che
assolutamente devono essere ricordati: per primo David Griffith, la cui fama è
probabilmente pari a quella del suo film “Nascita di una nazione”, ricostruzione
romanzata di alcuni episodi della guerra di secessione americana, presa da due
romanzi piuttosto modesti del reverendo Thomas Dixon; per secondo… nasce il 16
aprile 1889 ed il personaggio che gli diede fama universale fu quello del
"vagabondo"… si tratta di un omino dalle raffinate maniere e dalla dignità di un
gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua
misura, una bombetta e un bastone da passeggio. È stato sicuramente la figura più
influente del cinema muto e la sua vita lavorativa ha influenzato più di 70 anni di
storia del cinema. Ma certo! Stiamo parlando del grandissimo Charlie Chaplin!
Ricordare tutti i suoi film sarebbe un azzardo data la sua consistente filmografia, ma è
bene ricordare “The kid” del 1921, “Tempi moderni” del 1936 e infine “Il grande
dittatore”. Il film era una sfida coraggiosa al più potente dittatore dell'epoca, Adolf
Hitler, dal quale Chaplin era diviso anagraficamente da soli quattro giorni.
L'imitazione sottolineava i toni e gli atteggiamenti del führer, come nel discorso alla
folla, completamente improvvisato e girato in un'unica scena. Memorabile, oltre che
fortemente rappresentativa, la scena nella quale il dittatore danza con il
mappamondo.
Per finire il professor Franchi ci ha fatto vedere un cortometraggio molto famoso di
Buster Keaton, l’uomo che non sorride mai per motivi evidenti. Tale attore è stato
riscoperto come il miglior esponente del cinema muto solo ultimamente, superando
addirittura Charlie Chaplin a detta di alcuni. I suoi maggior successi furono “Come
vinsi la guerra e “Una settimana”.
Insomma questa prima lezione ha dato la possibilità di approfondire le conoscenze sul
cinema e …TO BE CONTINUED!
(Noor Hamad e Lorena Rocchi)