Lo scrittore FABIO GEDA al Liceo Salutati

Posted by on 16 Marzo 2015

IMG_6092[1]Con l’intento di promuovere la lettura, il liceo “Salutati” di Montecatini ha organizzato varie iniziative, tra le quali il BookCrossing ed un incontro, nei giorni 12 e 13 marzo scorsi, dei propri studenti con lo scrittore Fabio Geda, autore di romanzi di successo come “Nel mare ci sono coccodrilli” e “Se la vita che salvi è la tua”, la lettura dei quali, appunto, è stata proposta rispettivamente agli alunni del biennio e del triennio.

Chi è Fabio Geda?

Da sempre impegnato nel sociale, durante l’università ha prestato servizio come educatore a San Salvario, uno dei quartieri storici dell’immigrazione torinese, esperienza che lo ha portato, una volta laureato, a scegliere di non cercare lavoro nel mondo della comunicazione d’impresa, ma di dedicarsi all’educazione e alla marginalità. Ha così cominciato ad occuparsi a tempo pieno di disagio minorile e dal gennaio 2000 al dicembre 2009 ha lavorato presso una delle comunità alloggio per minori gestite dalla Cooperativa Valpiana. Nel 2007 ha esordito con il romanzo “Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani”, a ottobre del 2008 è uscito il suo secondo romanzo, “L’esatta sequenza dei gesti”, con cui egli ha vinto, tra gli altri, il Premio Grinzane Cavour.

Ambientato in una comunità alloggio per minori, pur non essendo autobiografico, è un romanzo nel quale Geda racconta la propria esperienza educativa. Ad aprile del 2010, pubblicato dalla Baldini & Castoldi, esce “Ne mare ci sono i coccodrilli“, in seguito tradotto in oltre 30 paesi, che racconta la storia vera di Enaiatollah Akbari, giovane fuggiasco afghano che, dopo un lungo e drammatico viaggio, giunge in Italia, dove tuttora risiede come rifugiato politico. Nel 2011 esce “L’estate alla fine del secolo”, storia di Simone Coiffman, un anziano ebreo, che incontra il proprio nipote. A maggio del 2014, per Einaudi, Geda pubblica “Se la vita che salvi è la tua”, che narra di un insegnante precario in Italia, che diventa clochard e lavoratore clandestino negli Usa, immigrato irregolare in Messico per inseguire il sogno americano. Quello che doveva essere un breve soggiorno a New York si trasforma in un viaggio nelle miserie umane, ai margini della società, ma anche un percorso pieno di ricchezza, quella che deriva dall’esperienza.

Il confronto con gli studenti

Nell’ambito dell’incontro con gli studenti del liceo montecatinese, l’autore con tanta sensibilità, pazienza e passione ha risposto a domande sulla sua attività di scrittore e sui temi fondanti di questa stessa.

"I miei romanzi non contengono un messaggio, non vogliono spiegare in modo univoco il mondo in cui vivo, hanno piuttosto l'obiettivo di porre interrogativi e sollecitare riflessioni: nascono dall'esperienza di educatore, ma in quella non si esauriscono; parlano di immigrazione, di disagio,

di inquietudine e di fughe. Parlano di ricerca di libertà, di progetti di vita che possano realizzarsi indipendentemente dal luogo materiale in cui il caso ci ha gettati".

Geda ha parlato agli studenti della genesi di “Nel mare ci sono i coccodrilli”, chiarendo la sua amicizia con Enaiatollah Akbari, il ragazzino afghano che dopo un'odissea di sette anni arriva a Torino e ottiene lo status di rifugiato politico. "Quello dell'immigrazione è un problema che riguarda l'umanità, non i singoli Stati; come tale deve essere affrontato, perché ogni essere umano ha il diritto di spostarsi e cercare un luogo che gli consenta di vivere dignitosamente".

Nell'ultimo romanzo “Se la vita che salvi è la tua” il protagonista è un quarantenne che cerca se stesso: per trovare un senso fugge dalla famiglia, trascorre ore ad osservare il Figliol prodigo di Rembrandt, incontra una nuova famiglia e amici, attraversa un deserto, rischia la vita, diventa un illegale. "Tutto questo per scoprire che non possiamo salvare soltanto la nostra vita: il rinnovamento e la rinascita avvengono insieme agli altri, solo nel momento in cui proviamo a salvare anche chi ci sta accanto".

Per quasi due ore lo scrittore, sollecitato dalle domande dei ragazzi, ha parlato di sé, delle sue passioni per l'arte, per la musica, per la letteratura; ha discusso sui suoi modelli letterari dicendoci: "Mi inorgoglisce il riferimento al Pirandello de “Il fu Mattia Pascal”, ma i miei modelli sono altri, anche se probabilmente tutto è già stato raccontato e scritto". Si è poi soffermato sul suo passato di educatore, lavoro faticosissimo, ma amato immensamente", e sul presente di autore di fama internazionale.

I temi trattati nei due giorni sono stati molti, fornendo una visione globale delle diverse realtà sociali ed economiche di alcuni Paesi del mondo: il fenomeno dell’immigrazione, le motivazione stesse dei flussi migratori, l’avvento della globalizzazione e la conseguente modifica dei rapporti tra le varie aree geografiche ed il tenore di vita al loro interno, l’importanza del principio di accoglienza visto come risorsa.

L’ampio dibattito ha aperto spunti alla riflessione non solo sugli aspetti letterari, ma anche e soprattutto sociali. L’entusiasmo mostrato dall’autore nel riferire la propria passione nel raccontare storie ha interessato i ragazzi che hanno recepito tale incontro come un ulteriore invito alla lettura vissuta come piacere del tutto personale, svincolato all’occorrenza da obblighi scolastici, poiché un libro può essere una tappa obbligata, ma anche una piacevole compagnia, nonché un punto di forza per la crescita dell’individuo.

(Alessandra Bianchi, Claudia Desideri, Lorena Rocchi)

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