Un giorno da cruscanti per gli studenti della 4 A les.

Posted by on 13 Febbraio 2019

La mattina del 30 gennaio 2019, la classe 4A LES ha avuto l’opportunità di visitare la celeberrima Accademia della Crusca, la quale ha sede presso la Villa Medicea di Castello, a Firenze.

Dal 1583 l’Accademia si propone di curare la lingua italiana, con l’intento di separarne la parte buona, la farina, da quella cattiva, la crusca appunto. Non è un caso, dunque, che il suo simbolo sia proprio il frullone, strumento adoperato in passato per distinguere la farina dagli scarti del grano. Dopo aver visitato sul retro dell’edificio l’immenso giardino, commissionato dal Tribolo nella prima metà del 1500, la classe ha partecipato a un laboratorio di dialettologia dal titolo Dialetti e lingua. Durante la lezione è stata fornita agli alunni la definizione di dialetto, vale a dire un sistema linguistico geograficamente limitato e utilizzato in special modo nell’ambiente familiare o con il proprio gruppo di amici.

Hanno poi potuto apprezzare che il dialetto possiede una propria grammatica, una specifica fonologia e una sintassi. Oltretutto ha l’importante caratteristica di donare un senso di appartenenza al posto in cui si vive o di cui si è originari; proprio per questo quando si parla di dialetto si è di fronte a un vero e proprio “lusso linguistico”. Successivamente sono state fornite notizie sulle origini dei dialetti, derivanti innanzitutto dal latino, ma anche da influenze come quella bizantina, germanica, araba e spagnola.

Gli studenti hanno avuto modo di scoprire i cosiddetti “strumenti del mestiere” del dialettologo: il vocabolario dialettale e l’atlante linguistico. Il primo è un vocabolario in cui sono elencate tutte le parole di uno specifico dialetto o di una più ampia area regionale e sub-regionale; il secondo è, invece, un insieme di cartine geografiche numerate, nelle quali a ogni punto corrisponde una parola o un concetto in uno specifico dialetto. Agli alunni è stato distribuito un elenco di modi di dire in differenti dialetti ed è stato chiesto loro di provare a tradurli, in modo da metterne in evidenza gli aspetti simili e dissimili.

La giornata all’Accademia della Crusca si è conclusa con la visita alla Sala delle Pale, stanza in cui sono conservate ben 153 pale antiche, ovvero gli stemmi dei membri dell’Accademia tra il XVI e il XVIII secolo. Ognuna di esse è costituita da un nome accademico, legato al campo semantico della farina e del pane, e presenta un’immagine e un motto. Tra le più importanti citiamo quelle dei padri fondatori dell’Accademia: Giovan Battista Deti, il Sollo; Anton Francesco Grazzini, il Lasca; Bernardo Canigiani, il Gramolato; Bernardo Zanchini, il Macerato; Bastiano de’ Rossi, l’Inferigno e ultimo, ma per importanza, Lionardo Salviati, l’Infarinato.

                                                                                                          (Gli alunni della IV A les)

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